Osmo-Htf, “Vivo nella pelle”, sfida verso il futuro

Il gruppo industriale di Arzignano (Vicenza) OSMO-HTF ha lanciato la nuova campagna marketing a difesa del settore della concia: da sempre è un punto di riferimento a livello internazionale sulla sostenibilità ambientale.

“Vivo Nella Pelle” è la nuova innovativa campagna marketing con cui il gruppo industriale OSMO-HTF di Arzignano (Vicenza) intende valorizzare il settore della concia che, proprio nell’area in cui si trova la sede principale, ospita uno dei distretti più importanti al mondo per la lavorazione del pellame. Le due aziende, la OSMO fondata nel 2006 e l’HTF nel 2012, insieme formano un binomio diventato da anni un punto di riferimento in Italia e nel mondo per quanto riguarda la sostenibilità ambientale, una sfida iniziata già nella prima decade degli Anni Duemila, a conferma di un avvio pionieristico per quanto riguarda le scelte “green”. Il gruppo vicentino è stato capace, molto spesso, di arrivare in anticipo rispetto alla concorrenza sulle sfide del mercato: è il caso del biodegradabile, i cui primi studi e sperimentazioni sul campo risalgono a diversi anni fa e poco dopo sono stati lanciati sul mercato.
Il gruppo OSMO-HTF, specializzato nella produzione e vendita di prodotti chimici tecnici e coloranti per il settore conciario, rappresenta una realtà economica costantemente in evoluzione, alla ricerca di una combinazione tra personale (mediamente giovane e molto motivato), tecnologie e processi mirati al raggiungimento del successo per non perdere competitività nella nuova economia globale. La OSMO si concentra sulla prima fase, che va dal grezzo, ossia la pelle appena scuoiata, fino al crust tinto, in virtù della forte competenza nell’ambito dei coloranti. La nascita di HTF, sei anni dopo, è invece arrivata come conseguenza naturale ad una necessità di completamento essendo specializzata in quella branchia della lavorazione del cuoio che si occupa della fase finale, ossia la rifinizione, che rende il prodotto di alta qualità, come richiesto dagli operatori di tutto il mondo.
“Il settore della concia – spiegano i titolari Andrea Piazza, Ludovico Massignan, Fabrizio Nicoletti e Paolo Armelli, che abbiamo incontrato nella sede centrale di Arzignano – è spesso demonizzato quando si parla di impatto ambientale. Invece è proprio grazie alle concerie che ogni anno, a livello globale, vengono recuperate e valorizzate circa 8 milioni di tonnellate di pelli grezze provenienti dall’industria alimentare, le quali diventerebbero altrimenti uno scarto da incenerire ed eliminare nelle discariche. La distruzione di questo materiale, anziché il suo utilizzo, determinerebbe il rilascio di circa 5 milioni di tonnellate di gas serra. Anche durante il primo lockdown, nella primavera 2020, il Prefetto ha ordinato alle concerie di proseguire con l’attività, seppur in forma ridotta, per scongiurare che il ciclo legato alla disponibilità di carne sulle tavole degli italiani si potesse interrompere”.
Grazie ad interventi mirati al miglioramento delle tecnologie di processo e al trattamento degli effluenti inquinanti, il settore conciario ha conseguito nell’ultimo decennio una drastica riduzione dei più vistosi effetti negativi sull’ambiente. “Le nuove normative in vigore – aggiungono i titolari del gruppo industriale OSMOHTF – stringe la maglia con capitolati sempre più severi riguardo l’ambiente e il prodotto finito. I grossi produttori di articoli in pelle vogliono manufatti anallergici, senza metalli ma che mantengano le caratteristiche e le performance che soltanto la pelle al cromo ha saputo conferire in decenni di storia della lavorazione del cuoio. Qualcosa sta cambiando, ma non piace pensare che siano soltanto le grandi firme a richiedere l’impiego di prodotti ecosostenibili, lontani dalla filosofia del petrolio e realizzati con processi a ridotto impatto ambientale”.
L’ambizione di OSMO-HTF è che diventi un desiderio comune, che prescinda da meri interessi economici e di propaganda. COSMOWHITE (biodegradable leather), presentato nel 2016, è stato il primo step di questa corsa verso un futuro ecosostenibile. Ma il gruppo di Arzignano, leader nei prodotti chimici per l’industria conciaria, non si è fermato. Prodotti ad alta percentuale di fonte rinnovabile, sistemi di processo improntati sull’utilizzo di enzimi (a discapito dei comuni tensioattivi), ausiliari di rifinizione quasi totalmente biodegradabili, sono soltanto alcune delle novità che arriveranno in campo nelle prossime settimane.
“Si tratta di una sfida – precisano Piazza, Massignan, Nicoletti e Armelli – che richiede impegno e costanza. Contribuire ad accorciare i tempi perché questo traguardo si raggiunga è diventata una missione imprescindibile per i nostri due marchi. ZenZero, che è marchio registrato, è la copertina di questo nuovo “libro” che il nostro gruppo chimico ha deciso di scrivere, è la foto che immortala l’idea, impatto ambientale che punta allo zero, predilezione all’utilizzo di prodotti con un elevato contenuto di sostanza bioderivata, equilibrio di processo in armonia con l’ecosistema, un viaggio che è esplorazione e nel contempo un tracciato preciso verso una meta condivisa”.
Il metal-free, ormai una scelta obbligata per chi opera nel settore conciario, ha visto il gruppo OSMO-HTF in prima linea. “I nostri primi studi e sperimentazioni sono iniziati nel 2014, dopo alcuni anni eravamo già in produzione con una gamma diventata nel tempo vasta e articolata. Abbiamo iniziato quando era un’idea di pochi, in questo senso siamo stati tra i primissimi ad entrare a regime. Ormai è chiaro che si tratta di un sistema vincente, al punto che un numero elevato di aziende sono indirizzate su questa strada, ma poche sono realmente operative. Di fatto un conto è preparare un campione e un altro, come facciamo noi, è partire con la produzione, con svariati articoli e garantendo al prodotto finale le stesse performance di una pelle al cromo, se non addirittura migliori. La discriminante è fare il salto di qualità rispetto al cromo, il mercato in questo senso è diventato molto selettivo: alla fine un cliente non può accettare una pelle metalfree più scadente rispetto a quella precedente, giustamente pretende di più”.

www.osmo.itwww.htfsrl.it

La locandina realizzata per la nuova campagna marketing “Vivo nella pelle”