Rotacoat, la tamponatrice a rullo J1 è già nel futuro

Rotacoat, società pisana nata nel maggio 2019, in pochi anni è diventata protagonista nel mercato conciario internazionale

Un condensato di concetti proiettati verso il prossimo decennio grazie ai suoi nuovi modelli di macchine tamponatrici rotative che presentano tutte le caratteristiche necessarie e offrono le migliorie indispensabili a garantire una forte innovazione all’attuale tecnologia applicata alle macchine spalmatrici. È questo il prestigioso biglietto da visita di ROTACOAT, start-up innovativa fondata nel maggio 2019 e specializzata nella produzione di macchine per rifinizione a rullo.
“Siamo nati poco più di 4 anni fa – conferma il general manager Lorenzo Simoni, che abbiamo intervistato ad inizio estate – perchè intuivo che potevano esserci delle opportunità di miglioramento dei prodotti esistenti. E’ nel Dna della nostra azienda la spinta ad innovare e a percorrere strade non ancora tracciate. Per questo motivo non ci sentiamo mai arrivati e abbiamo sempre l’obiettivo di migliorare; non ci fermiamo mai, siamo sempre impegnati nel cercare nuove soluzioni e siamo convinti che le nostre tamponatrici siano un passo avanti rispetto alla concorrenza”.
Cosa proponete come punto di forza sul mercato?
“Le macchine J1, che sono state progettate per applicare in maniera efficiente e uniforme una grande varietà di prodotti chimici per la rifinizione, in particolare il modello J1 3400, indubbiamente il top di gamma. Il mercato ha reagito subito bene e ha ricevuto grande entusiasmo dagli imprenditori conciari. Abbiamo portato in fiera a Milano la nostra macchina J1, al Salone Tanning Tech, nell’edizione di febbraio 2020, ultimo evento fieristico prima della chiusura a causa del Covid. Da allora, nonostante la chiusura per pandemia e gli altri problemi e difficoltà emersi negli ultimi anni, abbiamo comunque continuato a lavorare con risultati incredibili. Eravamo convinti di poter destare curiosità e interesse, ma in un periodo così particolare per tutta l’economia mondiale, non avremmo mai immaginato di riuscire ad essere così performanti.
Che opportunità garantisce questa tecnologia legata al nuovo approccio di rifinizione a rullo?
“L’utilizzo di prodotti diversi tra loro, come resine per l’impregnazione e ingrassi con olii e cere, sia a caldo che a freddo, prodotti molto viscosi come filler, stucco e pre-fondi sia su pelli smerigliate che pieno fiore e croste, pigmenti di tutti i tipi, anche schiumati, per fondi e coperture e fissativi a base acqua. In particolare con questa gamma è possibile rifinire in reverse pelli ovicaprine, mezze bovine, croste e pelli intere e coprire la pressoché totale varietà degli articoli, anche quelli più morbidi sin da spessori molto fini (0,4 mm) per abbigliamento, articoli di arredamento e interni automotive fino ad articoli di spessore più sostenuto per calzatura e pelletteria. Tali macchinari sono in grado di spalmare uniformemente in reverse da pochissimi grammi al piede quadro di prodotto fino a quantità molto rilevanti (fino anche a 50 g/p.q.) in un solo passaggio, dove necessario. La lunga esperienza maturata sul campo ci ha dato la possibilità di dimostrare che quello che esiste può davvero essere sempre migliorato”.
Quali sono i punti di forza e i meriti dei modelli J1, che vi vengono riconosciuti dalle concerie italiane e straniere? E quali i punti di forza di Rotacoat?
“J1 è una macchina versatile come nessun’altra, capace per ogni tipo di applicazione di superare le performance presenti sul mercato. A ciò si aggiunge l’altissima qualità dei servizi offerti da Rotacoat, che da sempre crede nell’importanza di mantenere un confronto diretto e continuo con i propri clienti, dai quali spesso arriva anche qualche idea di ulteriore miglioramento che l’ufficio tecnico valuta sempre con grande attenzione e senza alcuna presunzione. Siamo costantemente al fianco dei tecnici di conceria con la speranza e la convinzione di poterli aiutare a migliorare sempre il loro prodotto con soluzioni innovative. Ad oggi la macchina conta già tre brevetti, anche a livello internazionale, ed altri sono in studio”.
Qual è l’aspetto principale che vi caratterizza nel settore pelle?
“Sin dall’inizio la nostra strategia imprenditoriale è stata quella di capire dove i clienti riscontravano i maggiori problemi, sia in fase di produzione che di rifinizione, che poi determina la qualità dell’articolo finale, a cui si aggiungono anche altri aspetti, come i fermi macchina e le manutenzioni. Abbiamo lavorato duramente per ottimizzare questi aspetti. Attualmente ROTACOAT è una realtà innovativa che ogni anno ha superato il business plan e le aspettative: nel 2022 il fatturato è stato di quasi 3 milioni e mezzo di euro, un grande risultato”.
Come siete strutturati dal punto di vista commerciale?
“Stiamo creando una rete estesa in tutto il mondo, necessaria in quanto abbiamo clienti e potenziali clienti nei principali paesi d’Europa, in Oriente e in America, con richieste in costante e deciso aumento. Per quanto riguarda l’export non siamo concentrati in determinate aree o Stati, la nostra rete commerciale ha come obiettivo individuare i potenziali clienti, per poi capire quali esigenze hanno e dove si vogliono posizionare: quasi sempre con una macchina con un determinato valore aggiunto, riescono ad ottenere risultati che prima erano impensabili, oltre che la possibilità di creare articoli innovativi e realizzare capi performanti. Un certo numero di clienti ha acquistato la prima unità seguita poco dopo da una seconda, la chiara dimostrazione che il prodotto va bene e ha superato le aspettative di chi l’ha inserita nel proprio ciclo di lavoro. Recentemente una conceria straniera che aveva acquistato uno dei primi nostri modelli, ne ha aggiunte altre due per un totale di tre”.
C’è la possibilità di inserire la macchina all’interno di un impianto con lavorazioni diverse?
“Assolutamente sì, abbiamo previsto anche questo. In particolare la macchina può essere inserita su linee di rifinizione con carta release quindi adattata a macchine diverse tra loro sia come struttura che come lavorazione. Tutto è pensato e strutturato perché non esistano limitazioni, per chi necessita di una linea più complessa: nello specifico può essere composta sia dallo spruzzo che dalla spalmatrice oppure in alternativa solo da quest’ultima, in base agli ingombri o ad altre esigenze produttive del cliente, che vanno sempre precisamente individuate in modo da poterlo consigliare sulla scelta migliore da fare. Stiamo lavorando anche su macchine spalmatrici per il settore tessile e su materiali alternativi alla pelle, proprio per soddisfare anche clienti che hanno esigenze diverse”.
Ed il vostro impegno a livello di sostenibilità?
“Avendo la fortuna di essere nati da pochi anni la tecnologia Rotacoat si inserisce perfettamente nel solco delle politiche a sostegno dell’ambiente; la nostra tecnologia consente infatti di contribuire in modo importante alla riduzione dei consumi di energia, acqua e prodotti chimici oltre che all’abbattimento completo delle emissioni in atmosfera. Sono obiettivi che ci siamo prefissi subito, ora il risparmio energetico e di acqua sono diventati un’esigenza anche dal punto di vista economico”.

www.rotacoat.com

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Lorenzo Simoni

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