Stemma: all’avanguardia in tecnologia e sostenibilità

La tecnologia RE-YU è pronta ad affermarsi come la soluzione più innovativa e sostenibile per riciclare gli scarti poliuretanici, una risorsa fondamentale per innovare il settore calzaturiero e per salvaguardare l’ambiente.

Nel vasto e competitivo panorama dell’industria del poliuretano, un’azienda si distingue per la sua innovazione e competenza tecnica: Stemma Srl. Specializzata nella produzione di tecnologie e macchine di stampaggio del poliuretano, Stemma si è guadagnata una solida reputazione come leader di settore. L’azienda grazie a un team di esperti tecnici che lavorano in sinergia con i clienti per realizzare prodotti unici, offre soluzioni personalizzate per ogni esigenza e in grado di anticipare le esigenze del mercato. Fortemente impegnata nella ricerca e sviluppo, Stemma da tempo ha focalizzato la sua attenzione sui temi della sostenibilità e dello sviluppo di nuovi processi produttivi in grado di ridurre l’impatto ambientale. Presentata ufficialmente alla recente fiera SIMAC di Milano, la tecnologia RE-YU per il riciclaggio del poliuretano, rappresenta una novità per l’industria del settore, con cui l’azienda contribuisce a promuovere un futuro più sostenibile. Ogni impianto di produzione di suole in un anno produce in media 20 tonnellate di scarti di poliuretano (PU). Il sistema RE-YU permette di riciclare questi materiali trasformandoli in una polvere sottilissima e omogenea che viene poi re- iniettata negli stampi per creare nuove suole. Ce ne parla Stefano Pellizzari, Amministratore dell’azienda.
Dottor Pellizzari, quali sono le novità più significative di questa edizione del Simac?
“Sono più che soddisfatto dell’andamento della fiera quest’anno e piacevolmente colpito dai risultati che abbiamo ottenuto. Abbiamo riconosciuto chiaramente il trend del momento e ci siamo concentrati sulla ricerca di soluzioni tecniche e tecnologiche per migliorare la produttività, l’efficienza delle macchine e la qualità dei nostri prodotti. Inoltre, abbiamo posto un’enfasi particolare sull’ambiente e la sostenibilità.
Abbiamo presentato ufficialmente una tecnologia innovativa chiamata RE-YU, che ci consente di recuperare gli scarti di produzione di Poliuretano (PU). Un percorso iniziato più di due anni fa, durante i quali abbiamo analizzato diverse possibilità, di riciclo sia chimico che fisico. Scartando, via via, le opzioni meno promettenti, lo studio ci ha condotto ad identificare un metodo di riciclo fisico che risponde agli obiettivi che ci eravamo posti. Questo processo prevede la frantumazione degli scarti di produzione e la trasformazione in polvere da riutilizzare all’interno del nostro processo, miscelandola con altri componenti e rendendola nuovamente iniettabile.
Perché proprio la polvere?
“Riteniamo che l’utilizzo della polvere sia il più vantaggioso, come confermano i dati a nostra disposizione. L’impiego della polvere comporta un impatto minore sul prodotto finale. E’ facilmente intuibile che l’inserimento di un granulo all’interno di una schiuma poliuretanica rappresenti un momento di discontinuità tanto maggiore quanto maggiore è la sua dimensione. Inoltre, è da tener presente che i granuli, possono provenire da materiali di diversa natura: gomme, TPU, schiume poliuretaniche, filamenti di poliestere etc e che effettuare una separazione precisa è pressochè impossibile. Questi elementi hanno comportamenti e creano legami diversi all’interno della schiuma poliuretanica che vanno ad influenzare le prestazioni della suola. Riducendo a dimensioni minime gli elementi estranei, da una parte diminuiamo l’impatto in termini di “discontinuità, dall’altra viene aumentata l’area di contatto con la schiuma poliuretanica rafforzandone l’inclusione. Un esempio che ben rappresenta il fenomeno è la divisione di una sfera in molte piccole sfere, che comporta un aumento della superficie totale esterna. Ciò è molto intuitivo ed è confermato dagli studi accademici. Esistono diverse tecnologie per la riduzione in polvere che tuttavia non soddisfacevano le nostre esigenze. La ragione principale è legata ai costi, come nel caso della frantumazione criogenica, oppure alle dimensioni degli impianti, che risultavano troppo grandi e non adatti alle necessità delle aziende calzaturiere. La nostra ricerca ci ha portato a sviluppare un impianto dalle dimensioni perfette per un calzaturificio e che fornisce un ottimo risultato con un processo più economico. RE-YU è già in prova da alcuni clienti perché, prima di uscire sul mercato, vengono selezionati dei tester con cui collaboriamo fattivamente, e abbiamo un impianto pilota in azienda che è in funzione continuativamente”.
Quali feedback avete ricevuto durante la manifestazione?
“In effetti, i feedback che abbiamo ricevuto sono molto positivi. I visitatori che sono venuti al nostro stand hanno dimostrato molto interesse per questa nostra innovativa soluzione di riciclo, che è in grado di ridurre i costi e l’impatto ambientale dei loro processi produttivi. Il problema dei calzaturifici è spesso legato alla “competenza”. Esistono processi chimici di riciclo più efficaci ed efficienti, ma richiedono competenze e un know-how specifico che non sono solitamente presenti in queste aziende. Il nostro processo di riciclo fisico è una soluzione semplice e sicura, che può essere utilizzata da qualsiasi calzaturificio, indipendentemente dalle dimensioni o dalle competenze. È una soluzione che offre un ottimo rapporto qualità-prezzo, ed è in linea con la nostra filosofia di sostenibilità. Siamo convinti che RE-YU sia la soluzione ideale per i calzaturifici che vogliono ridurre il loro impatto ambientale, abbattere i costi e migliorare la sostenibilità dei loro prodotti”.
Sono curioso di sapere come evolverà il vostro sviluppo. Avete già in mente delle idee?
“Certo, ci abbiamo pensato. Il nostro sistema di riciclo fisico è già applicabile ai nostri impianti, quindi è già pronto per essere utilizzato. Da qui, però, partono giustamente nuove possibilità di sviluppo. Ci sono alcune linee che stiamo percorrendo, ma al momento non possiamo svelarle. Ovviamente, il nostro prossimo obiettivo è quello di aumentare la quantità di scarti che possiamo riutilizzare. Questo ci consentirebbe di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale del poliuretano. Siamo molto soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto. RE-YU ha un impatto positivo sia dal punto di vista ambientale che economico. Questo lo rende una soluzione davvero vantaggiosa per tutti”. Desiderata per il futuro?
“Quello che speravamo lo abbiamo già ottenuto: dimostrare che i nostri test su larga scala hanno confermato i risultati positivi che avevamo previsto sin dalla fase di sviluppo. I feedback dei nostri clienti sono estremamente positivi, poiché ritengono che la nostra soluzione sia innovativa e versatile rispetto alle alternative presenti sul mercato. Questa risposta ci riempie di gioia e ci infonde fiducia nel futuro della tecnologia RE-YU. Nonostante siamo ancora agli inizi, siamo felici di essere nei primissimi posti di un mercato in continua crescita. Continueremo a investire nella ricerca e nello sviluppo per migliorare ulteriormente la nostra offerta e soddisfare le esigenze sempre più complesse dei nostri clienti”.

stemmasrl.com

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Stefano Pellizzari e Ettore Bordin, titolari di Stemma Srl