Gsc Group, la rivoluzione della concia

La tecnologia OMW firmata GSC Group è una gamma di concianti ecosostenibili che nobilita un rifiuto dei frantoi in materia prima seconda da destinare alla produzione di pelli metal-free

Sfruttare il potere conciante delle acque di vegetazione olearia in ottica green. È l’assioma alla base del rivoluzionario progetto OMW ideato e sviluppato da GSC Group, azienda chimica simbolo di eccellenza italiana, affermatasi a livello globale nel settore dei prodotti ausiliari per l’industria conciaria.

L’innovativa tecnologia coperta da brevetto internazionale utilizza un prodotto di scarto proveniente dal settore agricolo per ottenere sostanze chimiche ecosostenibili e bio-based per la produzione di pellami metal-free con un’elevata economia circolare. L’Italia è tra i più grandi produttori di olio di oliva nel mondo. Nell’ultimo triennio (2020-2022) la produzione media di olio di oliva nella Penisola è stata pari alle trecentomila tonnellate annue circa. Dal processo meccanico di pressatura delle olive e dalla successiva centrifugazione dell’emulsione acquosa che ne deriva si ottengono l’olio d’oliva e un sottoprodotto di scarto chiamato OMW, acronimo di Olive Mill Wastewater, un materiale complesso e variabile ricco di specie polifenoliche e di tannini con un’azione conciante, nonché privo di agenti patogeni, metalli pesanti e virus. OMW tuttavia è una delle acque reflue agroindustriali più inquinanti a causa della sua scarsa biodegradabilità, dell’elevato livello di acidità e del potere antimicrobico e fitotossico (caratteristiche interessanti, invece, per l’industria conciaria). In Italia ne vengono prodotte quattro milioni di tonnellate all’anno, con una grossa ricaduta ambientale.

Ecco allora che GSC Group ha saputo porsi una domanda efficace, indispensabile per poter intraprendere una direzione nuova: “Esiste la possibilità di evitare lo smaltimento di questa sostanza nei depuratori, trasformando un sottoprodotto dell’industria agroalimentare in un prodotto ‘rigenerato’ al servizio dell’industria dei pellami?”. Ebbene sì, il materiale polifenolico può essere utilizzato nel processo conciario apportando un notevole vantaggio tecnico e tecnologico alla pelle. OMW entra negli stabilimenti GSC come sostanza grezza che richiede una serie di specifiche prima del suo utilizzo. I reflui di spremitura, provenienti principalmente da aziende olivicole toscane e pugliesi, devono essere valutati in termini di contenuto di solidi, viscosità, acidità e proprietà concianti. Dopo il controllo iniziale, il flusso di lavoro prevede una serie di azioni fisiche e chimiche. Gli OMW vengono quindi coniugati con polimeri appositamente progettati per fornire la sostanza chimica di origine biologica denominata SUSTAN FP che può essere utilizzata assieme ad altri prodotti eco-friendly nella concia e riconcia, con un impatto positivo sull’impronta di carbonio del processo di lavorazione della pelle.

Gli agenti concianti OMW ottenuti da scarti dell’industria alimentare e applicati alle pelli quali rifiuti della produzione di carne sono ecosostenibili, esenti dalla tossicità della glutaraldeide, privi di metalli pesanti come il cromo esavalente nonché adatti a pellami per ogni tipo di applicazione e segmento, dall’automotive alla calzatura, dalla pelletteria all’arredamento. Inoltre consentono di ottenere pelli dalle caratteristiche e prestazioni paragonabili a quelle raggiunte dai processi di concia tradizionali (al cromo, wet-white ecc.). “Possiamo insomma parlare di OMW come di un’alternativa senza compromessi in termini di qualità, performance, aspetto”, è il commento dell’azienda vicentina.

www.gscgroup.it

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Il ciclo di produzione della nuova tecnologia made in Italy OMW è stato raccontato da GSC Group ai più importanti appuntamenti fieristici del settore attraverso un’enorme rappresentazione plastica

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