TFL fa scuola in tutto il mondo

Il gruppo internazionale ha presentato tra maggio e giugno le nuove collezioni in vista dell’autunno- inverno 2025-2026. Nella sede di Montebello ospiti docenti e studenti dell’Institute for Creative Leather Technologies dell’University College di Northampton (Inghilterra)

TFL Italia si conferma leader internazionale nell’anticipare i tempi delle collezioni ma anche nel fare scuola agli studenti di tutto il mondo. La multinazionale della chimica opera in numerose sedi nel mondo, in Italia vanta un fondamentale centro di produzione, ricerca e sviluppo per l’industria della pelle e le realtà del comparto. L’industria offre i suoi prodotti e soluzioni innovative a concerie, aziende di lavorazione della pelle e verniciatori, producendo continuamente nuove soluzioni tecnologiche e nuove tendenze, con una grande attenzione alle dinamiche ambientali. Le attività commerciali comprendono lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti chimici speciali come agenti concianti, coloranti e prodotti rifinizione, che consentono ai clienti, principalmente concerie, di creare articoli finali con un elevato valore aggiunto. La TFL dispone di “business unit” in ogni importante cluster conciario in tutto il mondo. Ad oggi è attivamente presente in 90 Paesi sia col supporto di agenti e distributori esclusivi sia tramite i centri applicativi, laboratori o centri di assistenza clienti locali. I siti produttivi in Brasile, Francia, India, Cina e Italia garantiscono la vicinanza ai clienti della Supply Chain, una rete globale completa per fornire all’industria conciaria una situazione di fornitura e servizio ottimale.
In Italia sono due le sedi principali del gruppo, collocate in altrettanti distretti della pelle: in Toscana, a Castelfranco di Sotto (Pisa), che ospita il Global Fashion Centre TFL, ossia il centro globale dedicato a calzatura e pelletteria; in Veneto, a Montebello Vicentino (comune che appartiene al polo conciario di Arzignano) è dislocata una vera e propria conceria in cui può essere effettuato il ciclo completo, dall’umido alla rifinizione, oltre che quartier generale dedicato alla ricerca per arredo ed auto. E proprio a Montebello, nell’ultima decade di maggio, per una settimana sono stati ospiti due docenti e un gruppo numeroso di studenti dell’Institute for Creative Leather Technologies (ICLT) dell’University College, che ha sede nella città inglese di Northampton, quasi 250 mila abitanti, che si sono confrontati con i responsabili e tecnici della sede vicentina di TFL e di altre filiali dislocate in Europa. Gli studenti sono stati divisi in tre gruppi di lavoro, mentre presentazioni, dimostrazioni e visite ad altre aziende sono avvenute in gruppo. “Con l’università di Northampton, con la quale esiste una collaborazione pluriventennale – spiega Mauro Magnaguagno, dirigente e responsabile della sede di Montebello Vicentino, che abbiamo intervistato in occasione della presenza degli studenti inglesi – quest’anno siamo riusciti ad associare la visita, che avviene solitamente tra fine maggio ed inizio giugno, quando finiscono le lezioni dell’anno accademico, alla presentazione della collezione: abbiamo ritenuto interessante per loro, visto che i loro studi sono legati al fashion, al design, oltre che alla pelle, far vivere questa esperienza che consente per ogni prodotto apprezzare le differenze di tatto con le mani e le provenienze. Già dal primo giorno gli studenti si sono resi della grande opportunità e ci hanno subito ringraziati”.
Quando è nato questo progetto?
“La collaborazione con l’Università di Northampton è iniziata nel 2001 da una loro esigenza di avere una formazione più a contatto con l’industria conciaria, anche per il fatto che l’ateneo non si trova all’interno di uno specifico distretto della pelle, come invece riguarda la nostra realtà di Montebello Vicentino. Dall’inizio degli Anni Novanta siamo stati parte attiva nell’attività promozionale e di docenza all’interno dell’università, organizzando, una volta all’anno, trasferte di una settimana a Northampton, dove i tecnici specializzati TFL andavano a fare formazione. Dopo qualche anno la nostra proposta è stata di proporre che venissero loro da noi, anche per la possibilità di confrontarsi con l’attività produttiva in essere, oltre a poter visitare e prendere visione delle aziende locali del distretto”.
Come è stata organizzata la settimana per gli universitari di Northampton?
“Va detto subito che non si tratta di una vacanza premio, ma di un periodo, pur breve, di lavoro intenso e impegnativo: sono infatti previste lezioni, presentazioni e confronti sia al mattino che al pomeriggio, con una breve pausa per il pranzo all’interno della nostra sala mensa che abbiamo attrezzato attraverso una società di catering. Previste inoltre, così come avvenuto in passato, una serie di visite ad importanti industrie vicentine del comparto, tra cui Officine di Cartigliano, Gemata di Trissino ed Erretre di Arzignano, che avvengono spostandoci con un pullmino di una quindicina di posti. Negli anni precedenti siamo riusciti ad organizzare tour nella sede centrale e strutture collegate di Acque del Chiampo ad Arzignano, una realtà molto importante dal punto di vista ambientale e per la difesa del territorio”.
A livello di formazione il Gruppo TFL è stato un precursore nella formazione dei giovani …
“Proprio così. In particolare a livello di preparazione e orientamento degli studenti, oltre ai rapporti con aziende e università, siamo stati tra i primissimi in assoluto. In un periodo in cui in Italia si torna a parlare insistentemente di alternanza scuola-lavoro, con il Governo italiano che sta lavorando in quest’ottica, anche per adeguarsi agli standard europei) la TFL Academy è stata aperta nel 2000, ancora prima della “Riforma Moratti” (dal nome della ministra Letizia, istituita per la prima volta nel 2003, ndr.), anche se in realtà la collaborazione con l’istituto Galilei di Arzignano risale già agli Anni Ottanta e Novanta”.
Perché questa scelta strategica?
“Soprattutto per il fatto che nel 2000 avevamo lanciato la TFL Academy proprio con lo scopo di formare specifiche figure interne al nostro gruppo e poi essere di supporto ai clienti organizzando workshop specifici. Contemporaneamente come attività istituzionale, volevamo essere di supporto alla formazione a scuola delle future leve. Siamo consapevoli di avere aperto una strada, poi percorsa da altre realtà economiche e crediamo di essere stati tra i primi in assoluto nel settore pelle ad investire sui giovani”.
In cosa consiste la partnership con l’Università di Northampton?
“Accogliere i loro studenti per una settimana ed effettuare una serie di approfondimenti e dimostrazioni in sede, dove il nostro dipartimento di ricerca e sviluppo dispone di una vera e propria moderna conceria, e da un programma di visite presso aziende del distretto. Questi training hanno un ruolo attivo nella formazione di nuove generazioni di tecnici in un contesto europeo: oltre che con l’università inglese, questo è avvenuto con un istituto di Reutlingen, città tedesca di quasi 120 mila abitanti e con l’Itech Lyon, l’istituto tessile e chimico di Lione, in Francia. In particolare nell’accordo con Northampton abbiamo trovato terreno fertile, trovandoci molto allineati con le strategie e la voglia da parte del corpo docenti di conoscere la realtà conciaria italiana. Gli studenti si muovono volentieri, anche perché coinvolgendo determinate sezioni di anno in anno avviene una rotazione, mentre per i professori ripetere l’esperienza ogni fine primavera potrebbe diventare impegnativo: invece abbiamo trovato sempre massima disponibilità in questo senso”.
Qual è la cosa di cui andate più orgogliosi nell’ambito del progetto?
“Il fatto che ci sono degli studenti inglesi che dopo aver conosciuto la nostra realtà e averla frequentata a livello di stage continuativi fanno parte ora del nostro staff aziendale, che qui a Montebello è composto da 45 tecnici, nella quasi totalità laureati in chimica o diplomati. Ma è successo anche che ragazzi della valle del Chiampo, dopo aver ottenuto il diploma, hanno deciso di frequentare l’università inglese e una volta laureatisi sono ritornati a casa, per essere subito assunti da aziende del nostro distretto. In altre parole è nato un doppio “canale” tra l’Italia e l’Inghilterra, contribuendo alla formazione dei giovani conciari, poi inseriti nel mondo del lavoro. Si tratta di un progetto virtuoso che ci ha portato ad investire molte risorse, ma crediamo fortemente nell’importanza di tali collaborazioni tra il mondo dell’industria e dell’istruzione”.
Quali sono invece rapporti con gli istituti del Vicentino?
“Riteniamo che l’impegno di supporto alle scuole locali rappresenti un aiuto per l’intera vallata che nei decenni si è industrializzata, potenziandosi attorno al settore pelle. Crediamo molto nella formazione, per questo già dal secolo scorso esiste una collaborazione con l’istituto conciario di Arzignano, l’Its “Galileo Galilei” e con il corso Its Green Leather Manager: per questioni di vicinanza sono iniziative più facili da attuare, con i nostri tecnici che vanno a fare lezioni a scuola, portando l’esperienza del mondo del lavoro, ma anche corsi organizzati nella nostra sede di Montebello, attraverso lo svolgimento di attività specifiche con l’utilizzo di pellami e di macchinari utilizzati ed inseriti nel ciclo produttivo. L’ultimo progetto realizzato si è concluso nella primavera di quest’anno: si è trattato di un corso pratico post-diploma per coloro che hanno frequentato il Green Leather Manager incentrati su pelle e arredamento, che prevedeva stage in azienda con relatori i nostri tecnici”.
Come giudica l’attenzione degli studenti alle varie iniziative?
“Sempre convincente, questo ci conferma che siamo sulla strada giusta. Tutti gli studenti e neo-diplomati dimostrano interesse e attenzione, ma lo si vede anche nei convegni organizzati ad Arzignano e dintorni, al di fuori dall’orario scolastico, spesso di sera o nei week-end: in genere si tratta di eventi destinati a tecnici e addetti ai lavori, invece i nostri giovani sono presenti e lo fanno con convinzione, un aspetto assolutamente importante. Sono molto efficaci anche gli stage estivi, sono fondamentali per gli studenti che si trovano a vivere la realtà aziendale migliorando il proprio bagaglio culturale e mettendo in pratica quando appreso durante il percorso scolastico”.

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Mauro Magnaguagno

TFL Italia Montebello Vicentino