A Day With… Italsform

Quarant’anni. Tanto è passato da quel lontano 1984 quando è stata data vita a Italsform Spa, oggi eccellenza nella produzione di suole per calzature. Dapprima struttura terzista, l’azienda si è evoluta negli anni crescendo fino a diventare produttrice di semilavorati, suole e monoblocchi in cuoio e gomma, e affermandosi come azienda di riferimento del settore con prodotti di alta qualità che produce per le grandi firme dell’Alta Moda e del Luxury. Una leadership che si è imposta nel tempo grazie a un nucleo fondante composto da competenza tecnica mista alle capacità relazionali dei suoi fondatori; due professionisti in tema di semilavorati per calzaturifici, sformature ed affini, esperti di ogni fase del processo produttivo. Una squadra motivata e il clima diffuso di collaborazione e fiducia caratterizzano da sempre una produzione orientata verso la massima qualità: l’attenzione ai dettagli e il controllo costante di ogni fase del processo sono marchi di fabbrica dei prodotti Italsform.

www.italsform.it

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Viviana Pirini e Davide Sarpieri

Abbiamo visitato l’azienda e il suo reparto produzione, parlando con i titolari Viviana Pirini e Davide Sarpieri, che hanno condiviso con noi la storia della loro attività e le loro linee guida.

Tutti i prodotti Italsform sono studiati e creati nello stabilimento nel distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli, a due passi dal Mar Adriatico, luogo eletto per la filiera produttiva altamente specializzata e simbolo dell’eccellenza italiana nel settore delle calzature. Un’area rinomata per la tradizione artigianale e per la capacità di innovare, mantenendo un legame profondo con il territorio e la sua storia. Non solo polo produttivo, quindi, ma vero e proprio distretto culturale, dove l’abilità manuale degli artigiani si combina con le più moderne tecnologie nella creazione di prodotti unici. La storia del distretto è costellata di piccole e grandi realtà imprenditoriali che hanno contribuito a far conoscere il ‘Made in Italy’ nel mondo grazie al loro storico know-how, e che incarnano una miscellanea di passione per la moda e rispetto per l’artigianato. Un connubio che prende forma nella produzione di calzature di lusso apprezzate in tutto il mondo per qualità e design, un gioiello da scoprire per gli amanti delle scarpe e per tutti coloro che desiderano vivere un’esperienza autentica nel cuore dell’eccellenza calzaturiera italiana. È stato naturale per Italsform trovare qui la sua espressione più autentica e la propria sede.
Prima di tutto, un po’ di storia. Com’è nata l’azienda?
Davide Sarpieri: “Italsform è nata dalle ceneri di un precedente fallimento. All’inizio, eravamo quattro ex collaboratori, determinati a proseguire il cammino. Abbiamo cominciato in un modesto capannone a Savignano, per poi trasferirci nella sede attuale. Le nostre attività erano incentrate sulla produzione per conto terzi, ci siamo poi specializzati in lavorazioni e applicazioni uniche per accessori e linee di prodotti, inclusi tacchi di lamiera e altri articoli particolari.
Viviana Pirini: “Mi sono unita al gruppo poco dopo la fondazione. Come gli altri venivo da un suolificio, eravamo pieni di entusiasmo e desiderosi di creare qualcosa di nostro. Col senno di poi, posso dire che abbiamo iniziato con una certa dose di incoscienza, ma non nego che sia stata un’avventura entusiasmante. Abbiamo investito tutto quello che avevamo, affittando un capannone e partendo da zero, non avevamo né la pressione di dover mantenere un certo livello di produzione né nulla da perdere. Nonostante le sfide, come le separazioni da alcuni soci anche più esperti di noi, che hanno generato disordine e una certa rivalità, abbiamo sempre operato con serenità. Dall’inizio abbiamo cercato di fare ognuno quello che sapeva fare meglio, ad esempio Davide, essendo quello che ha più esperienza in questo campo, è il responsabile della modelleria e le creazioni nascono dalla sua mente. Poco alla volta, abbiamo creato quello che vedete oggi, un’azienda coadiuvata da 65 collaboratori, con 14 milioni di fatturato e produzioni per i grandi marchi del lusso”.
In che modo si è sviluppato il vostro percorso?
Davide Sarpieri: “All’inizio le relazioni personali sono state fondamentali. Il nostro socio più esperto, che purtroppo non è più con noi, aveva stretti legami in Marche e Veneto, e proprio a San Mauro Pascoli abbiamo iniziato a collaborare con molti artigiani. Con tempo e dedizione, abbiamo poi sviluppato una rete commerciale nostra, in un panorama – quello di allora – caratterizzato da un’intensa interazione umana e da un territorio vivace, pieno di piccoli artigiani e aziende, oggi scomparsi”.
Viviana Pirini: “In passato, quando interagivamo con i grandi marchi, avevamo un contatto personale con i proprietari. Era normale invitarli a vedere in anteprima le nostre novità, prima delle fiere. Gli incontri erano basati su relazioni autentiche, molto diverse da quelle odierne. Abbiamo lavorato sodo e con costanza. Tuttavia, oggi il rapporto si è trasformato; è meno divertente e più impersonale, con frequenti cambi di interlocutori e una minore connessione umana”.
Come è impostata l’organizzazione della vostra attività aziendale sul mercato?
Davide Sarpieri: “La nostra produzione è principalmente rivolta a prodotti finiti destinati all’estero, e si tratta di articoli classici che rappresentano la nostra specialità. Questo è il nostro core business. Tuttavia, ritenendoci all’altezza di un compito così arduo e appagati dalla nostra collaborazione, gli uffici creativi ci richiedono sempre più creazioni innovative e originali per le sfilate; ciò dimostra che l’azienda è in grado di fare molto di più. Ad esempio, in ambito di ricerca nuovi materiali ne abbiamo sperimentati diversi: una sorta di bambù utilizzato per coperture di fondi e manici per borse, per esempio, o, per rispondere alle richieste di un prodotto totalmente riciclabile a fine vita, ‘veline’ di protezione in plastica riciclata che assicurino le stesse performance in termini di tenuta e resa estetica di quelle normalmente impiegate nel settore ed oggi in fase di studio”.
Viviana Pirini: “Vogliamo sottolineare anche l’importanza che poniamo agli eventi fieristici, al fine di farci conoscere e attrarre nuovi uffici stile. In passato, Parigi era una piazza importante per incontrare brand che non partecipavano alle fiere italiane, mentre ora la nostra principale vetrina è Lineapelle a Milano, dove riceviamo visite soprattutto da stranieri. Le fiere del settore moda sono fondamentali per l’industria, poiché favoriscono la crescita, l’innovazione e la promozione del Made in Italy nel mondo, marchio del quale siamo orgogliosi rappresentanti. Anche se va considerato che l’anno in corso è particolarmente difficile per il settore moda, sia a livello nazionale che internazionale, a causa delle sfide iniziate nel 2023 che hanno messo a dura prova l’intero comparto”.
Parliamo adesso delle linee guida che animano la vostra azienda. Quali sono le peculiarità che vi distinguono sul mercato e che vi hanno reso l’importante realtà che siete diventati?
Davide Sarpieri: “La nostra organizzazione ha diversi punti di forza. L’incessante coltivazione della curiosità e della creatività, per esempio, che non sono per noi semplicemente concetti astratti, ma pilastri portanti che sostengono ogni nostra iniziativa e ogni nostro progetto. Riteniamo che la curiosità sia il motore dell’innovazione e la creatività il suo carburante; insieme, queste qualità ci permettono di esplorare nuovi orizzonti e di immaginare soluzioni che prima sembravano irraggiungibili”.
Viviana Pirini: “Innovazione e tecnologia sono gli strumenti con cui intendiamo costruire il domani. Investiamo in ricerca e sviluppo, adottando le tecnologie più avanzate e cercando costantemente di superare i limiti di ciò che è possibile. La nostra visione è quella di un futuro in cui la tecnologia non solo risolve i problemi esistenti, ma apre anche la strada a possibilità inesplorate. Creiamo prodotti che prima non c’erano, esploriamo nuovi materiali, design e tecnologie per rendere uniche le nostre creazioni. Non ci riusciamo sempre, ma non smettiamo mai di provarci”.
Sempre con un riguardo particolare per l’ambiente.
Viviana Pirini: “Certo, perché siamo convinti che un legame imprescindibile leghi qualità e sostenibilità green. Per questo ci impegniamo a mantenere pratiche ambientalmente consapevoli in ogni fase della nostra attività. Dalla selezione dei materiali, diamo la precedenza a quelli naturali e al cuoio trattato ecologicamente da fornitori con certificazioni ambientali, ai nostri processi produttivi, facciamo affidamento sull’energia rinnovabile generata dai nostri pannelli solari, ricicliamo gli scarti per creare nuovi prodotti, assicurandoci che il nostro imballaggio sia completamente riciclato e riciclabile, dalle scatole in cartone ai sacchetti fino ai nastri adesivi. Stiamo inoltre studiando alternative per ottenere un prodotto totalmente riciclabile a fine vita. Passi importanti verso un futuro più verde e responsabile.
Davide Sarpieri: “Il cuoio, per sua natura, conserva nel proprio ethos una forte spinta ecosostenibile, nascendo dal recupero dagli scarti dell’industria alimentare. Nel contesto dell’economia circolare, la lavorazione di questo materiale segue il principio di upcycling, ovvero il riutilizzo creativo di materiali di scarto per creare prodotti con un valore aggiunto. Questo processo non solo riduce i rifiuti e l’impatto ambientale, ma contribuisce anche a creare un ciclo produttivo più efficiente e sostenibile in un’integrazione simbiotica tra diversi settori industriali che permette di ridurre il consumo di materie prime vergini e al contempo di minimizzare l’impronta ecologica del processo produttivo”.
Negli ultimi anni, del resto, la sostenibilità è diventata un pilastro portante del settore, spinta dalla crescente richiesta dei clienti di certificazioni e pratiche produttive sostenibili, nel rispetto del lavoratore e dell’ambiente, e con l’utilizzo di materiali ecologici e riciclati. In che modo la vostra azienda risponde a queste esigenze?
Davide Sarpieri: “La sostenibilità è per noi non solo un modello culturale derivato dalla richiesta, ma un vero e proprio credo etico, che abbiamo formalizzato attraverso la redazione di un codice che dipendenti e proprietà accettano di rispettare. Codice basato su principi come la correttezza, la trasparenza, il rispetto del lavoratore, oltre che sul rispetto per l’ambiente. Italsform ha scelto di adottare un Codice Etico al quale i destinatari (soci, i lavoratori e collaboratori) devono aderire e in relazione al quale sono tenuti a orientare le proprie azioni. Un plico di quindici pagine che è una raccolta di linee guida, ma anche un manifesto che riflette l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità, sia in termini ambientali sia in relazione al benessere dei lavoratori. Rappresenta un patto di fiducia e responsabilità, e ogni individuo coinvolto è chiamato a rispettarne i principi, orientando le proprie azioni in modo da rispecchiare gli standard di Italsform. Una dimostrazione tangibile di quanto la sostenibilità sia intrecciata al nostro DNA aziendale, e rappresenti un valore essenziale che guida non solo le politiche aziendali ma anche la nostra cultura organizzativa”.
Rimanendo in tema di lavoratori, la lavorazione del cuoio riporta immediatamente all’idea di manifattura; quanto questo aspetto è importante nella vostra attività?
Davide Sarpieri: “Per noi l’artigianalità non è solo una parte del processo produttivo. È qualcosa di più, il cuore stesso della nostra identità. Ogni giorno la sapienza e l’esperienza accumulata nel tempo si manifestano attraverso i gesti precisi e misurati dei nostri artigiani. Le loro mani, guidate da anni di dedizione e passione per il mestiere, trasformano il cuoio grezzo in suole di qualità superiore, destinate al mercato del Luxury. L’artigianalità è per noi più di una semplice abilità, è un patrimonio culturale da preservare e valorizzare. Questo approccio ci permette di offrire prodotti che non sono semplicemente funzionali, ma che raccontano una storia, quella dell’artigianato italiano, rinomato in tutto il mondo per la sua qualità e il suo stile inconfondibile ‘Made in Italy’. Ogni suola che esce dalla nostra azienda è il risultato di un’attenta selezione dei materiali, di tecniche raffinate e di un impegno costante verso l’eccellenza, e riflette l’attenzione ai dettagli resa possibile dalla manualità straordinaria dei nostri artigiani. Le persone, con la loro passione e voglia di mettersi sempre in gioco, sono considerate la risorsa più grande dell’azienda”.
Ciò riflette l’importanza in questo contesto della formazione di lavoratori specializzati.
Davide Sarpieri: “Esatto. Puntiamo molto sulla formazione professionale. Investiamo tempo e risorse nello sviluppo delle competenze dei nostri collaboratori, perché siamo convinti che la loro crescita personale sia strettamente legata al successo dell’azienda. Attraverso programmi di formazione mirati e opportunità di apprendimento continuo, cerchiamo di garantire che ogni membro del team sia non solo adeguatamente preparato per affrontare le sfide del momento, ma anche equipaggiato per anticipare e plasmare quelle future”.
Viviana Pirini: “Nel nostro reparto produzione, la presenza di giovani volenterosi è una realtà: quattro ragazzi eccezionali si sono uniti al team e la loro assunzione rappresenta una fortuna, data la difficoltà, oggi molto diffusa, nel reperire personale con voglia di fare. È fondamentale trasmettere il patrimonio di conoscenze artigianali e l’esperienza accumulata per preservare queste competenze essenziali attraverso un dialogo intergenerazionale, e noi in questo senso non ci siamo mai tirati indietro”.
Anche voi fate parte del RE.RU.M.?
Viviana Pirini: “Sì, la Rete Rubicone Moda (RE.RU.M.) rappresenta un pilastro fondamentale per il distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli. Impostando una collaborazione tra imprese che scommettono sul futuro, attraverso il territorio e l’innovazione e coinvolgendo circa il 20% delle aziende locali, questa iniziativa stimola la cooperazione, l’innovazione e la sostenibilità. Attraverso progetti specifici, l’associazione contribuisce allo sviluppo delle imprese, all’arricchimento del territorio e alla creazione di nuovi profili professionali, rafforzando il ruolo di San Mauro Pascoli come centro di eccellenza nella fabbricazione di calzature di lusso. Tra gli obiettivi principali ci sono l’etica aziendale, l’economia circolare e la tracciabilità dei processi produttivi. Ci riuniamo regolarmente, mantenendo un forte spirito di unità nelle nostre attività”.

Il responsabile di produzione Enrico Gasperoni e la sua moderna visione

Qual è il suo approccio alla gestione del reparto produzione e come riuscite a mantenere gli alti standard qualitativi richiesti nel settore del lusso?
“Nel nostro settore precisione ed efficienza sono fondamentali. Come responsabile di produzione ho la fortuna di lavorare ormai da molto tempo in un campo che mi appassiona. Insieme a mio fratello Alessandro, cerchiamo di gestire il reparto puntando all’eccellenza in ogni aspetto, ma la vera chiave del successo è creare un ambiente di lavoro positivo e stimolante. Mi impegno profondamente affinché i miei collaboratori si sentano valorizzati e coinvolti, e questo approccio ha portato a un forte senso di appartenenza e a una grande motivazione nel team, che si riflette sulla qualità prodotto. Non si tratta solo di raggiungere gli obiettivi di produzione, ma di trasformare il nostro spazio in un luogo dove nascono idee e si realizzano successi. Vedo il mio ruolo come quello di un facilitatore: cerco di fornire gli strumenti e l’ambiente giusto perché ogni membro del team possa esprimere al meglio il proprio potenziale. Del resto, il successo della nostra azienda non è solo mio, ma di tutti noi. È il risultato di un lavoro di squadra, dove ognuno porta il proprio contributo unico. Ed è anche questo, credo, che ci permette di mantenere gli alti standard qualitativi che i nostri clienti nel mondo del lusso si aspettano da noi”.