Altofare Group, ombrello e supporto al Made in Italy

È la fotografia di Altofare Group, holding italiana specializzata nella produzione di accessori e finiture di alta manifattura per i grandi marchi del lusso internazionale. Una piattaforma nata dalla volontà di fare sistema per competere sul mercato

Altofare è un Gruppo italiano specializzato nella produzione di accessori e finiture per le grandi realtà che operano nel mercato del lusso. Il progetto è sostenuto da White Bridge Investments, una holding di partecipazione privata, ovvero composta da famiglie di industriali che insieme definiscono le strategie e individuano i mercati più interessanti nei quali investire. La nuova piattaforma riunisce sotto un unico tetto un ventaglio di aziende di alto artigianato industrializzato dalle diverse expertise ma dai valori comuni, senza alterarne i tratti distintivi. E offre loro – a supporto di un’attività che risponda con prontezza ed efficienza alle esigenze del cliente – nuove infrastrutture e tecnologie, personale formato, digitalizzazione dei processi e un sistema di Industria 4.0 integrato a tutte le unità del Gruppo.
A Lineapelle, l’ingegner Davide Aicardi, Group Chief Executive Officer di Altofare, ci illustra gli obiettivi di un progetto fondato sul “fare sistema” e finalizzato a esaltare quelle capacità e potenzialità ancora inespresse di un comparto il cui valore è noto e riconosciuto nel mondo.
Ingegner Aicardi, ci parli innanzitutto di lei.
“Sono esperto di trasformazione aziendale e post-merger integration, oltre a essere specializzato in attività di digitalizzazione, di efficientamento dei processi e miglioramento delle operations. Dopo la laurea magistrale con lode in ingegneria civile all’Università degli Studi di Genova, ho vissuto a Londra dedicandomi per dieci anni alla consulenza direzionale strategica per grandi multinazionali. Poi sono iniziati, un po’ per caso, i progetti nel mondo della moda – Burberry, Ermenegildo Zegna – dove mi sono occupato di supply chain, operations, improvement e integrazione digitale, creazione di modelli di merchandising, customer experience. Quindi è stata la volta di Michael Kors (Capri Holding), dove ho ricoperto il ruolo di Director of Business Transformation e IT Lead per il mercato EMEA (acronimo di Europe, Middle East e Africa, ndr) seguendo la trasformazione del brand americano negli anni. Da qui sono passato a lavorare per la holding statunitense Hanes Brands – conosciuta in Europa soprattutto attraverso il marchio Champion – con la carica di Chief Digital and Transformation Officer per il Gruppo oltre che vicepresidente EMEA Technology.
Infine l’incontro, anch’esso casuale, con il proprietario del fondo White Bridge Investments, holding di investimento basata a Milano e a partecipazione privata. L’intesa tra noi è stata grande, immediata. Le opportunità di sviluppo, le idee, gli spunti di crescita enormi. Ho accettato la sua proposta ed eccomi qui”.
Dunque Altofare Group nasce da un incontro.
“È un progetto ambizioso e interessante. Il tema dell’integrazione e dell’organizzazione strutturale della value chain è nelle mie corde. Sto seguendo il modello operativo che abbiamo appena disegnato: una serie di acquisizioni caratterizzata dalla forte integrazione orizzontale delle società appartenenti al Gruppo e da una loro stretta sinergia commerciale. Negli ultimi due anni abbiamo creato lo zoccolo duro, undici aziende italiane altamente specializzate e punto di riferimento nella produzione di accessori e finiture di alta manifattura e innovazione per i grandi marchi del lusso internazionale: Gruppo OBI, Industrie Testi, Tacchificio Monti, Lampa, Griste, OBI IAB e Conti & Vannelli, CDC Luxury Chains, P.F. Pressofusioni Fiorentine e SCAF, Forza Giovane Art. L’idea è quella di continuare a espandersi anche se non in maniera così ‘aggressiva’ come abbiamo fatto finora”.
Dalla Lombardia alla Toscana, dall’Emilia Romagna al Veneto fino alla Marche. Qual è il valore aggiunto della vostra aggregazione rispetto ad altre operazioni di filiera che operano sullo stesso territorio?
“Non dovete leggerla in chiave di territorio, ma di tipologia di prodotto. Ci stiamo muovendo in maniera diversa rispetto ad altre operazioni di filiera avvenute negli ultimi anni, proponendo un progetto di più lungo periodo e ampio respiro. White Bridge Investment opera in modo differente dalla solita private equity, che è un veicolo finanziario dai cicli d’uscita prestabiliti. Nel nostro caso stiamo parlando di una filiera molto disgregata di aziende medio piccole che hanno la necessità di coniugare competenze tecniche specifiche e relazioni commerciali con abilità manageriali. Abbiamo studiato e creato ‘a tavolino’ un modello integrato tra una squadra di manager entrati con me all’interno del Gruppo e una classe di imprenditori forti di un know-how da cui non si può prescindere, che continueranno a occuparsi di sviluppare il loro prodotto, mantenendo un proprio ruolo operativo. Le aziende da noi identificate sono tutte fortemente collegate e complementari, e si sposano perfettamente con la nostra strategia e il nostro modello di value chain.
Disponiamo all’interno del Gruppo di un ventaglio di materiali e soluzioni di lavorazione che ha dell’incredibile! In occasione di Lineapelle abbiamo sviluppato un campionario rappresentativo di tutte le nostre tecniche, dove ognuna delle aziende si è occupata di un determinato aspetto nel proprio ambito di competenza. Molte delle capacità e potenzialità delle imprese del Gruppo sono ancora inespresse e il mio compito è quello di ‘tirarle fuori’, per far vedere ai brand ciò che siamo in grado di realizzare”.
Qual è il vostro obiettivo più ambizioso in termini di innovazione di processo?
“Stiamo realizzando ingenti investimenti industriali. Quelle della governance sono funzioni di staff a supporto delle imprese di Altofare Group, finalizzate a creare una loro completa digitalizzazione, una supply chain condivisa, un unico central finance, l’integrazione dell’IT e quella che io chiamo material innovation e che comprende la parte di innovazione sui materiali. Il tutto volto ad agevolare efficienza, produttività e agilità dell’intera piattaforma per un’estrema velocità di risposta ai bisogni della moda e del lusso.
Le attività produttive rimarranno tendenzialmente sui rispettivi territori, tranne quelle di stabilimenti vetusti la cui ristrutturazione comporterebbe interventi antieconomici. Al riguardo abbiamo avviato un importante investimento a Prato. Stiamo riqualificando i capannoni di un’ex tessitura, una struttura unica di architettura industriale, molto grande e molto bella, che includerà alcune realtà integrandone il ciclo produttivo, ma nel rispetto delle singole identità. Un progetto sulla falsariga dell’allestimento Altofare a Lineapelle: ognuna delle aziende presenti in fiera ha conservato il proprio stand identitario, individuando un fattor comune di servizio nel ‘lounge bar’ centrale”.
La scelta delle aziende del Gruppo di cedere la totalità delle loro quote e reinvestire in Altofare è stata dettata da una situazione contingente di crisi o da una visione che anticipa il futuro dell’imprenditoria italiana?
“La maggior parte delle operazioni di acquisizione sono state eseguite nel 2022, prima della crisi. Le aziende di Altofare continueranno a vivere di luce propria. Anche se hanno ceduto le loro quote, i rispettivi imprenditori hanno reinvestito parte del capitale nella holding rimanendo a capo della propria struttura come amministratori delegati. Altofare è un ombrello e un supporto che ha bisogno delle idee e del patrimonio di conoscenze dei singoli marchi aderenti. Stiamo cercando di fare network, di creare una piattaforma a disposizione dei nostri clienti basata sull’efficienza, sulle performance, sul servizio. Vogliamo essere un’azienda evoluta, che agisce in modo responsabile e sostenibile. L’attuale fase di immobilità del mercato non ci preoccupa perché l’orizzonte temporale del nostro investimento è di lungo periodo. Stiamo approfittando di questa ‘portata di magra’ per fare ‘pulizia’ di tutti i processi che non funzionano”.
Quali sono le finalità del progetto Altofare Academy?
“Il progetto Altofare Academy è legato alla formazione dei nostri dipendenti e imprenditori, con l’obiettivo di creare una squadra fortemente empatica anche attraverso iniziative di team building. Riguardo alla parte manageriale stiamo disegnando un programma di Management Training con corsi ed esperienze in diversi ruoli che spaziano dalla comunicazione allo sviluppo delle soft skills, affinché i dirigenti del futuro siano in grado di valorizzare e far performare al meglio i propri collaboratori. Infine abbiamo preso accordi con alcuni istituti tecnici nell’ambito dei progetti di alternanza scuola-lavoro, una strategia a lungo termine finalizzata alla formazione e inserimento in azienda di quelle maestranze depositarie del made in Italy che rischiano di estinguersi”.
Qual è stata finora la reazione dei luxury brand?
“In generale ci guardano tutti con molta attenzione. Qualcuno ha già compreso il valore del progetto, altri temono i potenziali rischi costituiti dalla novità. Hanno paura di perdere la flessibilità operativa della filiera o di non avere più interlocutori, invece Altofare sta costruendo un modello customer centric interamente basato sulla soddisfazione delle loro esigenze. A mio avviso è cruciale saper dimostrare sul campo capacità e competenze, ma per fare questo occorre del tempo. Io sono tranquillo e positivo perché assolutamente consapevole di ciò che sto realizzando”.
F.C.

altofare.com

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Davide Aicardi, Group Chief Executive Officer di Altofare

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Il “lounge bar” di Altofare a Lineapelle

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L’obiettivo della governance di Altofare Group è mantenere e coltivare le caratteristiche distintive di ciascuna azienda mettendole a sistema secondo un codice di valori condivisi, raccolti nel Codice etico del gruppo e formalizzati seguendo le finalità di beneficio comune all’interno del proprio Statuto. Con la nascita di Altofare Group si concretizza una sinergia commerciale stretta fra tutte le realtà, per una forte integrazione orizzontale delle stesse.
Di seguito le aziende che a oggi fanno parte della nuova piattaforma.

Industrie Testi
Realtà specializzata nella realizzazione di gioielli e accessori 100% made in Italy per le più importanti maison di moda. Fondata a Empoli (FI) nel 1999 da Alessandro Testi – designer del gruppo e ideatore dello storico brand di gioielleria fashion Rebecca – l’azienda ha mantenuto l’intero processo produttivo nell’headquarter italiano nell’interesse di una qualità senza compromessi.

industrietestispa.it

IAB (Industria Accessori Bigiotteria) (Jewellery Accessories Industry)
Eccellenza nel settore della produzione di accessori per la pelletteria. Dal 1972 l’azienda di Campi Bisenzio (FI) del Gruppo OBI plasma il metallo per trasformarlo in pezzi unici per la moda e il lusso, 100% made in Italy.

iabsrl.it

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OBI (Officina Bigiotteria Italiana)
Uno dei principali player italiani del settore della bigiotteria di lusso. Piccola azienda a conduzione familiare fondata a Firenze nel 1958 da Giancarlo Boncompagni, il gruppo si è evoluto negli anni conquistando le passerelle internazionali dell’alta moda attraverso una lavorazione sofisticata e fllessibile dei metalli nobili.

metals. obi.it

Conti & Vannelli
Eccellenza nel settore della produzione di accessori metallici per la pelletteria. Nata nel 1961 a Firenze come piccolo laboratorio di incisione, oggi l’azienda collabora con le realtà dell’alta moda che desiderano prodotti della massima qualità, attraverso tecnologie innovative in grado di esaltare il valore della manualità, agendo nel rispetto dei principi di conservazione delle risorse.

contievannelli.com

Sopra, accessori creati in acrilico dalla collaborazione fra Tacchificio Monti e Lampa

Tacchificio Monti
Azienda a ciclo completo, dal design iniziale alle finiture del prodotto stampato, e partner di riferimento delle più importanti case di moda per la produzione di tacchi, suole e accessori per calzature di altissima qualità. Nata nel 1962 dall’intuito e dalla passione della famiglia Monti oggi alla terza generazione, il gruppo italiano con sede a Marzabotto (BO) fonde tecnologie all’avanguardia e maestria artigiana per una lavorazione impeccabile di legno, metallo, plastica e resine. “Siamo molto entusiasti della nuova partnership”, afferma Lara Monti a Lineapelle. “Con il Gruppo Altofare condividiamo gli stessi valori di eccellenza, qualità e innovazione. Inoltre, l’ingresso nel Gruppo ci permette di accedere a ulteriori risorse e competenze, che saranno fondamentali per il futuro sviluppo dell’azienda. Vogliamo consolidare la nostra posizione nel mercato del lusso e la sinergia con Altofare ci darà la forza per affrontare le sfide dei progetti innovativi”.

tacchificiomonti.com

Lampa
Azienda leader nel mercato degli accessori e della bigiotteria in resina e in materie plastiche per il settore luxury. Oltrepassata la soglia dei cinquant’anni dalla fondazione avvenuta nel 1972 per mano di Dorino Bertoli, la società di Grumello del Monte (BG) prosegue nel suo percorso di crescita e innovazione al servizio delle maison del lusso. Il paradigma di business del gruppo dalla produzione interamente made in Italy è oggi profondamente legato al tema della sostenibilità. “Siamo orgogliosi di essere diventati una B Corp Certificata® nel 2020 – afferma l’azienda – la prima nel settore dell’accessoristica per l’alto di gamma. Puntiamo a un sistema produttivo a basso impatto ambientale: i macchinari di ultima generazione consentono di risparmiare il 40% di energia, oltre il 15% di quella utilizzata proviene da risorse rinnovabili e nel 2021 abbiamo installato un nuovo impianto idrico a circuito chiuso per la bonifica delle acque. Risale al 2022 la certificazione GRS per l’uso di materiali provenienti dalle filiere del riciclo. Oltre ai nostri scarti di lavorazione, impieghiamo le plastiche derivanti dal recupero dei rifiuti automobilistici o il nylon delle reti da pesca abbandonate o di vecchi tappeti. La nostra bio plastica – creata attraverso la polimerizzazione dell’olio di ricino, materia prima interamente rinnovabile – offre le medesime performance tecniche dell’ABS tradizionale, contribuendo al tempo stesso a ridurre significativamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera”.

lampasrl.com

P.F. Pressofusioni Fiorentine e SCAF
Entrambe le aziende garantiscono una capacità produttiva di metallo grezzo (zama, ottone e acciaio) tra le più alte del mercato degli accessori del lusso.
P.F. Pressofusioni Fiorentine rappresenta dal 1995 un’eccellenza nel settore dello stampaggio in pressofusione di minuterie metalliche e accessori per l’alta moda e non solo. L’azienda di Campi Bisenzio (FI) progetta stampi sia per la pressofusione in zama che per lo stampaggio in ottone. Inoltre realizza stampi per materie plastiche e per alluminio sulle esigenze dei clienti nella composizione di un prodotto ibrido.
Con sede a Scandicci (FI), SCAF è un’azienda specializzata nella micropressofusione di zama e nello stampaggio a caldo. Fondata nel 1948 dalla famiglia Masoni ancora oggi al timone, la SCAF è riconosciuta come una delle migliori stamperie d’Europa da importanti clienti internazionali che affianca in tutte le fasi di lavorazione del prodotto in metallo, dalla progettazione alla realizzazione finale.

scaf.it

Forza Giovane Art
Centro d’eccellenza del ricamo e delle lavorazioni speciali su tessuto. L’universo creativo e produttivo di Piergiovanni Vitalini (per tutti Piero Forza Giovane), fondatore dell’azienda di Colli al Metauro (PU), è concentrato internamente a garanzia di un autentico made in Italy al servizio delle realtà dell’alta moda che desiderano prodotti e finiture della massima qualità. Con un servizio personalizzato, Forza Giovane è partner dei più importanti brand del lusso.

orzagiovane.it

A destra, un gioiello nato dalla collaborazione tra Griste e CDC Luxury Chains

Griste
Maison del gioiello per calzature e accessori dal 1975. Originalità, impegno, dedizione e passione sono gli ingredienti del successo dell’impresa fondata da Guido Burattin e oggi gestita dai figli Alberto e Letizia. La storica azienda veneta di Villatora di Saonara (PD) tiene alto nel mondo il vessillo del made in Italy, attingendo al patrimonio di idee che custodisce nei propri archivi, impiegando solo materie prime di alta qualità e accompagnando i propri clienti nella ricerca dell’elemento perfetto che renda uniche le loro creazioni.

griste.com

CDC Luxury Chains
Uno degli attori principali del mercato mondiale nella fornitura di catene per i più importanti brand del settore fashion&luxury. Fin dalle origini, il core business dell’azienda di Campi Bisenzio (FI) si lega alla produzione meccanica e manuale di catene ornamentali in metalli non preziosi. Ricerca stilistica e sviluppo di prodotto sono uno dei suoi tratti distintivi, finalizzato a offrire nuovi spunti creativi agli uffici stile. Un laboratorio interno dedicato ai test di qualità su catene e finiture monitora e certifica la durata, l’atossicità e la resistenza degli articoli realizzati.

cdcluxury.it