ATEA, l’unione fa la forza

Cinquanta aziende di Abruzzo e Marche si sono unite per realizzare sinergie in ambito di promozione, partecipazione fieristica e formazione. Il presidente Atea, Francesco Palandrani: “Più sinergie tra pelletteria e calzatura”

Chiamatelo gioco di squadra. “Come nel calcio, gli individualisti fanno poca strada perché è nella realizzazione degli schemi che si vincono le partite”, afferma Francesco Palandrani, presidente di Atea-Area per la tutela delle eccellenze artigiane, realtà consortile che raggruppa una cinquantina di imprese situate tra Abruzzo e Marche ed è nata nel 2016, punto di arrivo di una serie di attività sinergiche avviate negli ultimi trent’anni con l’obiettivo di far conoscere nel mondo il know how di un territorio straordinario per la produzione della pelletteria, dell’abbigliamento e degli accessori. “Dovevamo superare l’idea dell’azienda che va avanti da sola, dell’imprenditore che non crea una rete con i colleghi, di un territorio che non fa sistema. È il punto dolente del nostro comparto perché, se non si cresce insieme, alla fine non cresce nessuno”. E Atea, nonostante il suo percorso sia stato pesantemente ostacolato dalla pandemia con tutte le conseguenze del caso, nei suoi primi otto anni di vita può vantare alcuni risultati importanti. Il primo è quello legato alla formazione professionale, dal 2019, è attiva Nami- Nuova Accademia Moda Italiana, nata per iniziativa privata e accreditata come ente di formazione dalla Regione Abruzzo, con 27 docenti specializzati e con una percentuale di occupazione post diploma che supera il 90%. E poi c’è la promozione internazionale, realizzata attraverso la partecipazione alle fiere di settore e in particolare, per la pelletteria, al Mipel. “Visitando il nostro stand, tanti gruppi internazionali hanno acquisito la conoscenza dell’Abruzzo come territorio di produzione della pelletteria e della moda. I benefici ricadono sia sui produttori a marchio proprio, che trovano sbocchi commerciali per le loro creazioni, sia per quelli che operano conto terzi, con possibilità di allacciare rapporti di fornitura per grandi marchi e private label”, precisa Palandrani. Ora le attività di Atea sono mirate
su due nuovi ambiti. Il primo è quello della sostenibilità, che sarà il tema cruciale della partecipazione al prossimo Mipel (15-17 settembre) con i manufatti certificati delle imprese aderenti al consorzio. Il secondo è l’applicazione dell’intelligenza artificiale nel comparto fashion, attraverso il seminario organizzato a giugno per gli addetti ai lavori con la partecipazione dei maggiori esperti in questa materia. Le aziende associate sono per l’80% legate alla pelletteria e per il restante 20% all’abbigliamento; nella pelletteria si equivalgono le aziende a marchio proprio e quelle conto terzi, mentre nell’abbigliamento prevale la quota dei façonisti. Palandrani confida, in prospettiva, nell’ingresso di nuovi soci della calzatura e in particolare dei produttori marchigiani: “Purtroppo, storicamente, c’è scarsa collaborazione tra produttori di scarpe e di borse, ma credo che l’ingresso dei calzaturieri potrebbe determinare l’ulteriore salto di qualità per le attività di Atea, ampliandone il raggio e determinando un vantaggio per tutti gli associati”.

www.ateaeccellenze.it

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Atea president, Francesco Palandrani

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Il Consorzio ATEA, con sede ad Alba Adriatica (TE), è un’associazione che riunisce eccellenze artigiane nel settore dell’abbigliamento e della pelletteria. Nata nel 1949, ATEA si impegna a tutelare la qualità e l’artigianalità del Made in Italy, promuovendo lo sviluppo del distretto moda locale e la diffusione globale dei suoi prodotti. Le aziende associate vengono selezionate in base a rigorosi criteri di qualità, artigianalità e professionalità.

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Nami – Nuova Accademia Moda Italiana

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