COIM accelera sul green e si espande all’estero

C.O.I.M. S.p.A, nata nel 1962 dall’incontro tra Mario Buzzella e Cesare Zocchi, è oggi una multinazionale italiana che sviluppa, produce e commercializza in tutto il mondo specialità chimiche per l’industria manifatturiera.

COIM ha un volume d’affari annuo di 800 milioni di euro, vanta oltre 18 linee prodotto ed è presente a livello mondiale attraverso 18 società, di cui 9 siti produttivi. Oltre 1.100 collaboratori specializzati sono quotidianamente impegnati a interpretare e soddisfare le aspettative dei clienti con tre principali famiglie di prodotto: poliesteri e polioli, PU Case (coatings, adesivi, sigillanti) ed elastomeri a base poliuretanica. I prodotti COIM sono presenti in moltissimi prodotti finiti che utilizziamo ogni giorno, come ci spiega l’Ingegner Giuseppe Librandi, Presidente e CEO di COIM.
Ingegner Librandi, il suo amore per la chimica è iniziato anni fa. Ci può raccontare il suo percorso?
“Dopo essermi laureato in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Milano e aver lavorato per cinque anni come progettista di impianti, l’incontro con il mondo della chimica è avvenuto nel 2005, quando sono entrato in un importante gruppo italiano nel settore della farmaceutica e della chimica fine. La promozione a manager è arrivata grazie al progetto di costruzione di uno stabilimento in Cina. Un’azione di successo che ha portato i vertici del gruppo a offrirmi nel 2007 il ruolo di Amministratore Delegato di una società del gruppo e poi, nel 2010, il progetto di risanamento di un’altra società: quattro anni dopo era tornata all’utile e all’equilibrio economico finanziario ed era salva. Il mio ingresso in COIM, con il ruolo di presidente e CEO, è avvenuto a fine 2019”.
Coim vanta un’ampia gamma di prodotti, diffusamente utilizzati…
“I nostri prodotti si trovano per esempio nel packaging per il settore food & pharma, nelle calzature, negli scarponi da sci, nei tessuti tecnici impiegati per produrre l’abbigliamento sportivo, nell’isolamento termico e acustico che rende confortevoli le case in cui viviamo. I nostri prodotti servono per produrre i cavi nei quali scorre l’energia elettrica, per rinforzare i manufatti in fibra di vetro, per realizzare elementi d’arredo e l’isolamento termico delle abitazioni”.
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
“Il principale mercato di sbocco dei nostri adesivi è quello dell’imballaggio flessibile nei settori del food & pharma, nel quale siamo leader in Europa. Il settore del footwear rappresenta un’altra importante quota del volume di affari di COIM, con una gamma completa di soluzioni per la realizzazione di suole e altri elementi per le calzature. Le soluzioni biobased che abbiamo lanciato di recente, Laripur RS e Urexter RS, vengono impiegate in via preferenziale nell’ambito della produzione di suole per calzature di alta gamma. Il settore dell’isolamento termico, infine, rappresenta un settore in continua crescita, soprattutto in questo momento in cui il risparmio energetico ha assunto una fondamentale importanza in un’ottica di sostenibilità e, dunque, di difesa dell’ambiente”.
Come si sta evolvendo il vostro piano di sviluppo estero?
“COIM, come sesto più grande Gruppo chimico italiano, il primo in Italia nel settore delle specialità chimiche nei segmenti dei poliesteri, polioli, poliuretani e resine speciali e tra i primi al mondo nel settore dei poliesteri per sistemi poliuretanici, persegue da sempre una strategia di espansione volta a intensificare la propria presenza globale. Il Gruppo COIM conta oggi 18 società – di cui 9 siti produttivi – in Italia, Germania, Russia, Turchia, Singapore, Cina, India, USA, Brasile, Messico, Cile, Colombia, Spagna e Austria, con un mix di prodotti che cambia in virtù delle tipologie di industrie presenti nelle singole aree. Questo approccio, secondo il quale “sono i prodotti a seguire il mercato”, ha determinato e continua a determinare il successo e la crescita di COIM nel mondo. Negli Stati Uniti, dove siamo presenti dal 2005 con due impianti produttivi nel New Jersey, abbiamo varato un ampliamento dello stabilimento di West Deptford (NJ) a luglio 2021 ed un ulteriore incremento delle capacità produttive di poliesteri saturi in ottobre 2021. Con questi investimenti abbiamo aumentato di 1,5 volte la capacità produttiva di prepolimeri low free TDI, MDI e PPDI – impiegati per la realizzazione di elastomeri (prodotti quali ruote di muletti, rulli per stampanti, ruote degli skateboard e la produzione di elementi per la perforazione di petrolio e metano) – e di 1,7 volte la capacità produttiva di poliesteri saturi impiegati nella produzione di materiali per l’isolamento termico.
Oltre alla crescita per vie interne, altro fattore determinante per l’espansione del Gruppo è la politica di acquisizioni con integrazione a valle, al fine di poter ulteriormente ampliare il portafoglio prodotti, come con la recentissima acquisizione di Neoflex, in Spagna. Specializzata nel settore degli adesivi poliuretanici monocomponente, bicomponente e Reactive Hot Melt per l’industria, Neoflex ha consentito a COIM di rafforzare la propria presenza nel mercato degli adesivi poliuretanici e di entrare in modo deciso in un mercato di specialità ad alto valore aggiunto e in continua crescita”.
Nel settore delle calzature avete operato una vera svolta green, in cosa consiste esattamente?
“La sostituzione dei materiali da fonti fossili con materiali da fonti rinnovabili rappresenta, per il settore delle calzature, una vera svolta verso soluzioni rispettose dell’ambiente, adottabili su larga scala. I poliuretani termoplastici Laripur RS e i sistemi poliuretanici microcellulari Urexter RS di COIM sono nati da un accurato sviluppo in direzione della massima sostenibilità e sono ricavati da coltivazioni di grano, frumento, mais, canna da zucchero a filiera controllata (tutti prodotti non utilizzabili nell’alimentazione umana ed animale) e, in misura molto ridotta, da oli vegetali. Dedicati alla realizzazione di suole per molteplici tipologie di calzature -a fronte di un contenuto di carbonio da fonte rinnovabile che raggiunge il 75% nei TPU Laripur RS e il 70% nei sistemi Urexter RS – questi nuovi prodotti biobased forniscono prestazioni del tutto analoghe ai materiali di provenienza fossile. Studiati per offrire elevate performance di elasticità, resistenza all’usura e a intense sollecitazioni meccaniche, estetica ottimale per colorazione e texture, questi prodotti sono compatibili con le tecnologie tradizionali di stampaggio a iniezione ed estrusione e non richiedono alcuna modifica ai processi e agli impianti produttivi. Il loro impiego, inoltre, garantisce una sensibile riduzione delle emissioni di anidride carbonica di tutta la filiera”.

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Ingegner Giuseppe Librandi, Presidente e CEO di COIM