Italprogetti, “Il green come scelta obbligata”

La ITALPROGETTI di San Romano (Pisa), il cui core business è la divisione conciaria, ha anticipato i tempi: negli ultimi dieci anni ha investito molto nel settore dell’ecologia e nella progettazione e costruzione di impianti a basso impatto ambientale

È stata una strategia vincente quella messa in atto già da alcuni anni dalla ITALPROGETTI di San Romano (Pisa), fondata nel 1977, il core business aziendale è la divisione conciaria: virtù di competenze tecniche e ingegneristiche d’eccellenza, i massicci investimenti in ricerca e l’esperienza acquisita nel tempo, hanno consentito all’industria toscana di imporsi in Italia e nei Paesi di tutto il mondo. A tracciare un bilancio della situazione, in un momento economico non facile a causa di vari fattori, è il presidente Mario Serrini, intervistato, all’interno del suo stand, durante il Salone Tanning Tech, tenutosi in Fiera a Milano dal 20 al 22 settembre.
“Oggi si sta investendo molto nel green – spiega il presidente Serrini – noi lo stiamo facendo da molti anni. In occasione della rassegna Linea Pelle (concomitante con il Tanning Tech, ndr.), in un altro stand, sempre con il marchio ITALPROGETTI, insieme all’azienda che si occupa del software, abbiamo presentato un bottale sperimentale per il computo del consumo di anidride carbonica relativo ad ogni processo di conceria. È una macchina avanzata, siamo convinti che registrerà un buon successo perchè in grado di valutare proprio l’impatto ambientale. Stiamo lavorando molto sui bottali e sul settore depurazione, lo scopo è quello di riuscire a diminuire l’impatto ambientale ed i consumi energetici. Tutte le case di moda più famose stanno investendo in questo ambito e noi siamo in grado di rispondere alle richieste che vengono fatte”.
“Con il trascorrere degli anni – osserva l’ingegner Serrini – le normative in materia sono via via sempre più stringenti: bisogna ridurre gli impatti ambientali e ridurre i consumi. A questa situazione, prevista da anni, bisogna ora aggiungere il costo dell’energia, aumentato in maniera incontrollabile, al punto da obbligare ogni azienda a trovare soluzioni alternative per evitare il rischio dei conti “in rosso”. Noi in questo senso siamo favoriti dal fatto di essere stati previdenti, la nostra politica di riduzione dei consumi sulle macchine è attiva da tempo, in qualche modo siamo riusciti ad anticipare i tempi e a farci trovare preparati. In uno scenario complessivo possiamo dire che prima era un’ottima cosa, adesso è diventato indispensabile, il rischio di uscire dal mercato è concreto. Per ottenere buoni risultati è comunque indispensabile introdurre impianti automatizzati e conformi alle indicazioni del piano industriale 4.0”.
“Il bilancio della Fiera – conclude il presidente di ITALPROGETTI – è stato sostanzialmente positivo, c’è stato complessivamente un buon afflusso, soprattutto nella giornata centrale, ma questo rappresenta ormai una consuetudine per questo Salone. Come ci aspettavamo, soprattutto a causa della pandemia sanitaria, sono mancati gli operatori provenienti dalla Cina, ma restando in Oriente siamo invece stati sorpresi di una buona presenza di quanti sono arrivati da Hong Kong, possiamo dire che sono diventati loro i “nuovi cinesi”. Si sapeva anche che sarebbero mancati gli operatori russi e questo è puntualmente avvenuto, qui ovviamente a pesare è il conflitto bellico in Ucraina. Come è ormai chiaro i mercati mondiali sono penalizzati da aspetti extra economici, l’augurio è che nel 2023 le varie problematiche rientrino, almeno in parte, per poter tornare ad una situazione più tranquilla e favorevole. Tuttavia fare una previsione è impossibile: il mondo è sempre andato avanti ma dover gestire contemporaneamente le vicende di una guerra in Europa, la mancanza delle materie prime e l’aumento elevato dell’inflazione, rende molto difficile fare previsioni”.

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Mario Serrini