Italtannery, l’eccellenza italiana per un futuro sostenibile nella concia

Una nuova era per l’industria pellettiera: l’iniziativa che unisce tradizione, qualità e sostenibilità lanciata ufficialmente all’ultima edizione del Simac Tanning Tech promette grandi cose

Nel cuore del distretto veneto della pelle, prende forma un progetto rivoluzionario destinato a cambiare il volto dell’industria della concia. Italtannery, un network di eccellenze italiane, si propone di ridefinire gli standard di qualità nel settore, sposando l’artigianalità tradizionale con le più avanzate pratiche di sostenibilità ambientale. L’industria della concia è da sempre un pilastro dell’economia italiana, ma negli ultimi anni ha affrontato diverse sfide legate alla sostenibilità e alla tracciabilità delle materie prime. Italtannery si pone l’obiettivo di superare queste sfide, creando un sistema integrato che garantisce prodotti di altissima qualità, provenienti da fonti sostenibili e rispettose dell’ambiente. La chiave del successo di questo progetto risiede nella stretta collaborazione tra le diverse aziende che ne fanno parte. Questo network unisce le competenze di rinomate realtà italiane, note per il loro know-how ed eccellenza di servizio, a tecnologie all’avanguardia per la riduzione dell’impatto ambientale. Il risultato è un connubio perfetto tra tradizione e innovazione, capace di offrire prodotti di altissima qualità senza compromettere l’ecosistema circostante. Ma cosa rende davvero unico Italtannery? La risposta sta nella sua attenzione per la sostenibilità in tutte le fasi del processo di concia. Per raggiungere questo obiettivo, bisogna entrare in profondità nei processi e sviluppare sistemi di tracciabilità molto evoluti. Inoltre è indispensabile garantire che la qualità della pelle prodotta sia stabile e riproducibile, ridurre al minimo l’utilizzo di sostanze chimiche dannose per l’ambiente e promuove l’utilizzo responsabile delle risorse idriche. Ma l’ambizione delle prime cinque aziende che partecipano a questo network – Bergi-Bertech, Erretre, Fratelli Carlessi, Ger e I-Tech, non si ferma qui. Il network si propone anche di promuovere la tracciabilità dei prodotti, permettendo ai consumatori di conoscere l’intero percorso di lavorazione delle pelli, dalla fase di allevamento degli animali fino al prodotto finito. Questa trasparenza garantisce non solo l’autenticità dei prodotti, ma offre anche la possibilità di fare scelte consapevoli, sostenendo un’industria che si impegna per un futuro migliore. L’iniziativa è destinata a trasformare il modo in cui concepiamo l’industria della concia. La sua visione innovativa e sostenibile rappresenta un faro di speranza per un settore che, se adeguatamente guidato, può diventare un esempio di eccellenza e rispetto per l’ambiente. In conclusione, Italtannery è molto più di un semplice progetto: è un’idea che incarna la passione, l’innovazione e la responsabilità ambientale. Siamo di fronte a un nuovo capitolo nella storia dell’industria italiana, in cui tecnologia e sostenibilità si fondono per creare un futuro migliore per tutti. Lasciamoci affascinare da questa visione e sosteniamo l’iniziativa che porterà l’eccellenza italiana della concia verso nuove vette di successo. come ci spiega di seguito Cesare dal Monte, Direttore generale della Ger Elettronica.
Come è nata la partnership tra le vostre aziende? Quali sono i suoi obiettivi?
“La partnership tra le nostre aziende è nata dalla consapevolezza che il mondo che si prospetta davanti richiede la gestione di dati e tracciabilità per aumentare la sostenibilità dei processi. Per rispondere a questa richiesta del mercato, che negli ultimi due anni ha avuto un’accelerazione incredibile, non è più sufficiente produrre grandi volumi, ma è necessario focalizzarsi sulla qualità con sempre meno impatto ambientale. Per raggiungere questo obiettivo, bisogna entrare in profondità nei processi e sviluppare sistemi di tracciabilità molto evoluti. Inoltre, è indispensabile garantire che la qualità della pelle prodotta sia stabile, indipendentemente dalla pelle di partenza. Questo necessita, in particolare, lo sviluppo di sistemi software che richiedono notevoli investimenti. Purtroppo, il mondo della conceria è costituito da tante piccole realtà che non possono sostenere queste spese. Da qui l’idea di collaborare per raggiungere un obiettivo comune. Inizialmente eravamo in tre: Mauro Bergozza della Bergi, Antonio Galiotto della Erretre ed io; in un secondo momento si sono aggiunti Fratelli Carlessi e I-Tech. Sin dal principio, circa un anno fa, abbiamo iniziato a discutere di questa possibilità e abbiamo condiviso idee e conoscenze, con la consapevolezza che una partnership basata sulla fiducia reciproca fosse la soluzione migliore. Questo è il vero leitmotiv di tale alleanza: sedersi al tavolo solo con la convinzione di portare a casa qualcosa di buono e di aver lasciato altrettanto. Oggi, il progetto prevede di sviluppare un sistema di tracciabilità che consenta di monitorare la pelle in ogni fase del processo produttivo. In futuro, potrebbe evolvere verso la progettazione di un processo totalmente diverso, più sostenibile e con un numero inferiore di fasi. La partecipazione al progetto è aperta ad altre aziende che vogliono aderire e contribuire al miglioramento della sostenibilità del settore conciario. L’obiettivo è quello di allargare la partnership gradualmente e con prudenza, per non minare le basi di un’alleanza che, siamo convinti, farà la differenza”.
A questo tavolo le aziende partecipanti possono condividere la visione, la mission e…?
“I valori. La partnership è aperta ad altre aziende, ma la selezione sarà accurata. Al momento, stiamo valutando le candidature di società che hanno già visto i potenziali vantaggi del progetto. Vogliamo creare un gruppo di aziende che condividano un progetto basato sulla raccolta dati puntuali e non teorici, e sistemi che poi elaborano questi dati. Questo è cosa cerca la filiera della moda. Durante la fiera abbiamo ricevuto un grande riscontro e un altrettanto grande interesse nel progetto. Quest’anno siamo davvero molto soddisfatti della nostra partecipazione al Simac”.
La fiera è stata dunque un successo per voi?
“Sì, il riscontro è stato molto positivo, oltre le aspettative. Molti clienti si sono fermati al nostro stand per chiedere informazioni. In particolare, abbiamo avuto delle piacevoli sorprese da clienti che avevamo dato per persi. Il punto è che i clienti non vogliono problemi, vogliono soluzioni chiavi in mano che garantiscano il corretto funzionamento del processo produttivo e la soddisfazione, a loro volta, dei propri clienti. Questa esperienza ci ha dimostrato che il nostro sistema funziona. Non è il nostro focus principale, ma la conseguenza è che ci dà la possibilità di presentarci come un gruppo che può offrire soluzioni complete. Ognuna di noi mantiene la propria identità, non c’è alcuna fusione. Da questo punto di vista, l’esperienza è stata entusiasmante. La fiera ci ha dato una grande carica, perché siamo tutti soddisfatti dei risultati che stiamo ottenendo”.
Il prossimo passo?
“Continuare a migliorarci per poter dare sempre più risposte coerenti al mercato: qualità senza compromessi, migliori performance, persone di esperienza, cura per l’ambiente, efficienza logistica e ottimo rapporto qualità prezzo”.

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Cesare dal Monte

Cesare dal Monte, Direttore generale della Ger Elettronica