Nexus, ecco il nuovo progetto del futuro

NEXUS, con sede a Montorso Vicentino, comune del distretto conciario di Arzignano, ha presentato al Salone Tanning Tech di Milano, un prototipo di livello mondiale: è un manipolatore

Alla NEXUS di Montorso Vicentino, comune del distretto conciario di Arzignano, è arrivato il momento molto atteso. Forse il più importante dell’ultraventennale storia dell’azienda veneta, fondata nel 1998 e composta da uno staff di tecnici con pluriennale esperienza nell’ambito dell’automazione industriale, che ha presentato, in occasione del Salone Tanning Tech di Milano, un macchinario rivoluzionario molto simile a un manipolatore, destinato a “dare una svolta” al settore conciario, in virtù di un progetto altamente innovativo dal punto di vista tecnologico, con delle novità assolute a livello mondiale. Da anni la società veneta, guidata da Mirco Roncolato e Luca Fracasso, co-titolari e soci, si dedica alla progettazione e realizzazione di equipaggiamenti elettrici ed elettronici per l’automazione di impianti e macchine destinate in particolare al comparto conciario, ma esteso anche ad altri settori imprenditoriali, il tutto nell’ambito di Industria 4.0.
Per motivi di spazio il prototipo non è stato portato in Fiera di Milano, ma è rimasto nella sede vicentina. Qui i titolari hanno organizzato una serie di visite, post fiera, singole o di poche persone, rigorosamente su appuntamento e su invito, durante le quali si è potuto toccare con mano e provare la nuova macchina, avendo nel contempo informazioni su eventuali dettagli. Per la nostra rivista le anticipazioni sono arrivate proprio durante la rassegna fieristica, dove i titolari hanno allestito nello stand alcuni schermi con due filmati della macchina in funzione: il primo rappresentato da una presentazione-spot realizzata per destare curiosità e un video più tecnico in cui è stato possibile ammirare le principali caratteristiche.
“Questa macchina – la spiegazione dataci da Mirco Roncolato al Salone di Milano – è stata testata, per un mese, in una delle più importanti e storiche concerie di Arzignano, poi riportata in NEXUS per esporla e farla vedere alla clientela interessata. Il prototipo rimarrà in NEXUS per almeno tre anni, questo per ottemperare alle regole internazionali di Ricerca & sviluppo e per poter testare le continue migliorie alla macchina stessa. Abbiamo già avuto richieste dai “big” della vallata che saranno soddisfatte già nei primi mesi del 2022. La situazione è comunque in continua evoluzione in quanto, grazie all’idea innovativa, si è aperto uno “scenario” molto interessante”.
Come lo possiamo definire questo nuovo manipolatore?
“È uno stacker più evoluto, della lunghezza di circa tre metri, completamente diverso dalle logiche attuali, in quanto si sviluppa in altezza. Il sistema, altamente innovativo, consente di prendere la pelle “a monte” da una macchina che può essere una pressa, un palissone o spruzzo, e, in questo caso, la depositiamo nella cavalletta. Il progetto completo però prevede anche la possibilità del deposito su pianale e deposito su multi cavalletta (fino a tre). L’opzione della cavalletta, con dimensioni di vario livello in base alle esigenze, è adatta a pelli grandi, sino ad una misura di tre metri e mezzo, destinata soprattutto ad arredamento o carrozzeria. Per il momento le performance migliori riguardano proprio le pelli grandi, per pelli piccole è in corso una consistente fase progettuale interessante. La macchina oltre ad avere un aspetto accattivante e bello, ha una qualità di posa pelli perfetta”.
Quali sono le principali caratteristiche tecniche?
“La macchina è agile, snella e leggera, anche per il fatto che sono stati utilizzati materiali prestigiosi e sofisticati come la fibra di carbonio. Anche la meccanica è stata curata in tutti i particolari progettuali con l’utilizzo di CAD 3D di ultima generazione, tutto è stato pensato con la logica della meccanica aereo-navale. Altra importante caratteristica è la “chiudibilità” veloce della macchina per una facile esportabilità. Ha un peso basso, sotto i 18 quintali, pertanto non necessita l’utilizzo di gru ingombranti e costose, ma può essere mossa con un semplice muletto. Per la spedizione all’estero è sufficiente un cassone dalle dimensioni molto ridotte con importante abbassamento dei costi di spedizione. Attualmente sul mercato una macchina con le stesse prestazioni varia dai 6 ai 9 metri di lunghezza e una larghezza di 3 metri e mezzo”.
Ci può fornire qualche dettaglio sul funzionamento?
“È evidente che non posso svelare alcuni segreti progettuali. Posso limitarmi a dire che la macchina funziona in maniera automatica, capisce come è fatta la pelle e come è fatta e dove si trova la cavalletta. C’è la possibilità di un sincronismo automatico con la velocità della macchina a monte. Il nuovo concetto funzionale ha fatto sì che è sparito il principio di “trascinamento” della pelle, facendo sì che al cambiare di tipologia pelle, lucida piuttosto che rugosa, rigida piuttosto che morbida, il deposito pelle non cambia. È per questo che di riesce a depositare pelli di difficile gestione come quelle lucidissime di carrozzeria con fiore. La macchina riesce pertanto a carpire la forma della pelle (testa, coda) per ottenere un deposito impeccabile”.
Tra i tanti ci può raccontare qualche segreto?
“Diciamo che una valanga di segreti sono nascosti dentro la colonna: tuttavia non possiamo svelarli né possono essere visti durante la presentazione “live”. Per questo progetto, che è brevettato in ogni sua parte, abbiamo investito tanti soldi e molti mesi di studio e lavoro, sia per la macchina completa che nei singoli particolari, ma siamo convinti che dal prototipo base si potrà con il tempo solo migliorare. Una delle nostre strategie sarà quella di scegliere dei partner per procedere assieme, anche per rispetto di coloro che hanno sinora collaborato con noi. Un’importante collaborazione nascerà anche con le concerie “top”, che saranno fonte di idee migliorative della macchina stessa”.
C’è un particolare che avete curato più degli altri?
“Quello della sicurezza, scelta ampiamente condivisa con gli imprenditori conciari con cui ci stiamo confrontando. La macchina sta in piedi da sola, però per ulteriore sicurezza viene avvitata al pavimento: la parte sporgente, ossia il braccio, pesa solamente di 5 kg e mezzo, e se consideriamo ad esempio 5 kg di pelle, abbiamo poco più di 10 kg di sbalzo, completamente sostenuto dalla base. Inoltre abbiamo previsto un sistema di frenatura e stazionamento diverso di natura dal sistema di movimentazione. È inoltre dotata di un sistema che in caso di emergenza, fa si che il braccio mobile della macchina si allontani dal punto di pericolo. Tutti i dispositivi di sicurezza sono in linea con le normative in vigore”.

www.nexusautomation.it

Mirco Roncolato con i figli